Avventura e mare nel nord del Madagascar: Nosy Be, Diego Suarez e gli Tsingy Rouge
Autenticità, avventura e mare sono le parole chiave di un mondo ancora poco contaminato dal turismo di massa, un mondo le cui peculiarità sono gli ingredienti per una vacanza unica anche con bambini; questo mondo è il Madagascar.
Ma ci vuole molto di più di tre parole per descrivere una terra così ricca di variegati panorami, dal suggestivo ed avventuroso entroterra alle incontaminate spiagge, dagli incredibili fondali marini alla ricca flora e fauna delle foreste pluviali, dai suoi villaggi di tribù alle sue fatiscenti città coloniali…
Il Madagascar è una terra primordiale in cui il ritorno alla natura è d’obbligo, in cui il ritrovare i veri valori è indispensabile, in cui la calma vige sovrana.
“Mora mora”, la loro filosofia (finalmente ve ne parlo!), ovvero la calma – se qualcosa non accade oggi, accadrà domani; se non si può fare oggi, si farà domani… con calma.
E con quest’idea ben fissa in mente, andiamo alla scoperta del nord del Madagascar.
Prima di tutto vi comunico che la zona nord del Madagascar è la più turistica sebbene resti una terra ancor poco esplorata dal viaggiatore.
E proprio perchè questa è la zona più progredita dal punto di vista delle condizioni igienico-sanitarie, la malaria è qui ormai poco diffusa.
Per altre informazioni utili, su come raggiungere il Madagascar, dove soggiornare e cos’altro vedere oltre la zona nord, vi suggerisco di leggere questo articolo: Il nostro magnifico Madagascar
Detto ciò, si parte! La nostra prima meta: Nosy Be
Nosy Be è la più grande fra le isole del Madagascar, sita a nord della Grande Terra.
Ciò che la caratterizza e che merita una visita è la Riserva di Lokobe, una foresta pluviale così nominata Riserva a tutela della flora endemica e della fauna che la popolano.
Camaleonti, boa e lemuri saranno vostri compagni di viaggio attraverso una lussureggiante vegetazione.
Ma ancor più meritano le sue acque e le piccole isole tutt’intorno.
Le lunghe spiagge di sabbia bianca lambite da un mare cristallino e ricchi fondali sono davvero la principale attrazione della zona.
E noi ci siamo proprio dedicati a questi paradisi terrestri, visitando due isole: Nosy Tanikely e Nosy Komba.
Nosy Tanikely è un piccolo atollo situato a sud di Nosy Be, sede di un parco marino, un vero e proprio acquario tropicale che offre fondali di straordinaria bellezza, ricchi di coralli, pesci multicolore e stelle marine di varie forme e dimensioni, impossibile non immergersi e restare ad osservare.
L’isola è disabitata e nel suo entroterra risiede una foresta che abbiamo attraversato per raggiungere il faro posto sul punto più alto dell’isola che fu creato da Gustave Eiffell, sì, proprio lui, quello della famosa torre parigina.
Dalla cima del faro, la vista è impareggiabile: di fronte a noi l’infinito oceano e tutta la disarmante bellezza di questo ultimo angolo di paradiso terrestre.
Il profilo di Nosy Komba, che in malgascio viene chiamata “isola delle rocce” per la corona di rocce vulcaniche che la circonda e la protegge, ricorda il carapace di un enorme tartaruga.
Al nostro arrivo su quest’isola veniamo accolti dalla popolazione locale che qui vive in villaggi fatti di case fatiscenti in legno, senza acqua né elettricità.
Ancora una volta ci addentriamo nell’entroterra, nella foresta pluviale che caratterizza l’intero Madagascar, e andiamo alla scoperta delle specie animali che popolano quest’isola.
I padroni di casa sono i lemuri macaco, detti Maki Maki, che dividono il loro parco naturale con camaleonti, boa e tartarughe di terra.
Informazioni utili:
- per raggiungere le isole si utilizzano delle piccole imbarcazioni locali da 8-10 posti che raggiungono la riva. Lo sbarco avviene direttamente in spiaggia non su un molo.
- rivordatevi di portare repellenti contro le zanzare e gli insetti e di vestirvi con colori chiari.
- a Nosy Komba, sulla spiaggia ci sono due ristoranti locali muniti di servizi igienici e acqua corrente
- a Nosy Tanikely è possibile affittare maschera, boccaglio e pinne per fare snorkeling al costo di 10€ (o solo 5€ se non si ha necessità delle pinne).
- a Nosy Tanikely sulla spiaggia ci sono servizi igienici
Il nostro tour del nord prosegue sulla Grande Terra, il continente, verso Diego Suarez
Diego Suarez, oggi chiamata Antisaranana, detta anche la Perla del nord, è situata all’estremità settentrionale dell’isola di Madagascar, in una baia naturale, la seconda più grande del mondo dopo Rio De Janeiro.
Attraversare e passeggiare nella città di Diego Suarez vuol dire addentrarsi in un fascino coloniale, con edifici provati dal tempo e colori tenui ad incorniciarli.
E’sulla spiaggia di Ramena che ci rilassiamo e assaggiamo i piatti tipici locali
Aragoste e spiedini di zebù sono la base del nostro pasto, contornate da verdure come fagiolini, pomodori e patate, e poi l’immancabile riso.
Ci crogioliamo al sole e ci rinfreschiamo con un bel bagno nell’acqua calda dell’oceano.
Una nuova escursione ci porta da Diego Suarez nell’entroterra malgascio, alla scoperta degli Tsingy Rouge
Appena 40 km separano Diego Suarez dagli Tsingy Rouge, ma il percorso che affrontiamo per raggiungere questa meraviglia è tutto tranne che facile. La strada principale (che collega anche la capitale Antananarivo) è fortemente danneggiata con buche profonde e avvallamenti, mentre l’ultimo tratto di 16 km è una pista sterrata ancora peggiore.
Detto ciò, non è mia intenzione spaventarvi, ma mettervi in guardia (se soffrite di mal d’auto vi conviene attrezzarvi), e rassicurarvi sul fatto che noi l’abbiamo percorsa con le nostre bimbe e siamo tornati sani e salvi.
Un consiglio per affrontare quest’escursione Diego Suarez dagli Tsingy Rossi: ciò che vedrete lungo il percorso sono magnifiche vedute, piccoli villaggi, risaie e fiumi, ricca vegetazione e maestosi baobab…concentratevi su quello!
La naturale bellezza dei paesaggi incontaminati fatti di risaie, villaggi rurali, campi di canna da zucchero e bananeti che si susseguono lungo il nostro percorso e soprattutto i poveri, ma ricchi, agglomerati di casupole in legno dove adulti e bambini vivono mostrando calma e gioia, mi fa riflettere su quali sono i veri valori della vita.
Perché faticare così? Cosa ci attende all’arrivo?
Un panorama incredibile scolpito dal vento… Un paesaggio lunare dove il tempo sembra essersi fermato….
Restiamo ammutoliti davanti al contrasto di colori tra il rosso delle rocce e il verde smeraldo della recitazione circostante e osserviamo con stupore gli tsingy malgasci, formazioni argillose scolpite dal vento e dalla pioggia.
Difficile descrivere la grandezza a parole, difficile riportarne la maestosità.
Informazioni utili: per arrivare agli tsingy rouge ci vogliono circa due ore; in loco non c’è nulla se non un bagno, perciò ricordatevi di portarvi dell’acqua e tutto ciò di cui avete bisogno.
E con il cuore pieno di ricordi e paesaggi indescrivibili, terminiamo così il nostro tour del nord del Madagascar, un tour fatto di mare e avventura.
Se il Madagascar è riuscito a colpire il vostro cuore, se avete trovato questo post interessante e utile, condividete!
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Ciao, una curiosità: come siete arrivati da nosy be a Diego Suarez? E quanto tempo necessita il trasferimento?
Ciao! Noi eravamo in crociera perciò ci siamo spostati in nave.
Se lo fate con i mezzi locali, calcola che ci va un bel po’ perchè le strade sono davvero dissestate.