Il castello incantato di Sciacca
A Sciacca giungiamo nel primo pomeriggio quando il sole è alto in cielo e la nostra voglia di scoperta ancora tanta.
Optiamo ancora una volta per una scelta inconsueta: non impegneremo la nostra giornata visitando la città, bensì un qualcosa di particolare.
Ed il qualcosa di particolare si trova alle falde del Monte Kronio e a pochi chilometri da Sciacca. Il suo nome: Castello Incantato.
Un luogo strano, nè brutto, nè bello… semplicemente è.
E’ un giardino verde con viottoli in pietra, è un parco con luci e sorprese, è una grotta dalla quale estrarre la pietra, è una casetta, quella dell’artista, ma soprattutto è un labirinto di volti.
Possiamo definirlo un museo a cielo aperto, dall’aspetto inconsueto, quasi magico.
L’artista
Filippo Bentivegna è colui che ha creato il castello, che più che altro definirei giardino.
La vita di quest’artista fu singolare bizzarra.
Nato a Sciacca, si trasferì in America per poi tornare nella sua terra natale dopo alcune vicissitudini.
Iniziò quindi a scolpire, per oltre 50 anni, sulle pietre che ha posizionato lungo un percorso tortuoso, un labirinto di sentieri.
Le sue sculture sono tutte diverse e raffigurano personaggi famosi e non a cui dava anche un nome e che, nel suo immaginario, rappresentavano i sudditi del suo regno che lui stesso aveva creato e di cui era signore. Amava infatti farsi chiamare della gente “Sua eccellenza”.
Il parco
La visita comincia all’interno di un edificio in cui viene spiegata la vita dello scultore e la sua ideologia.
Ci si addentra quindi nel giardino, il castello incantato, nel quale sono esposte solo 3.000 delle 20.000 teste scolpite.
Cosa ci piace?
Giocare a perderci nel labirinto e cercare una via d’uscita. Seguire questi sentieri e vedere dove ci portano.
Ed è così che raggiungiamo una serie di grotticelle, illuminate e visitabili, nelle quali l’artista scavava la roccia per estrarre la materia prima delle sue opere.
Qui ci soffermiamo diversi minuti perchè, si sa, le grotte hanno sempre un loro fascino e queste sono decisamente particolari.
Al centro del podere, al culmine del percorso, sorge la casetta dove viveva il Bentivegna. Le pareti sono decorate da disegni raffiguranti grattacieli che ricordano proprio il suo soggiorno in America.
Cosa ne pensiamo davvero di questo castello incantato?
Personalmente definirei questo giardino niente di straordinario, ma comunque si è trattato di un percorso interessante e suggestivo, che di certo colpisce la fantasia del visitatore .
Ho trovato un po’ inquietanti tutti questi volti esposti, ma le bambine si sono divertite proprio grazie a questo singolare labirinto fatto di sentieri e grotte.
Qualcosa in più
Unitamente al biglietto, in vendita presso il bar all”ingresso, viene fornito anche un opuscolo esplicativo.
Inoltre con l’acquisto del biglietto, si ha diritto ad una riduzione sulla visita di altri due siti a Sciacca: il Castello medievale della Luna e la Casa Museo Scaglione, con la mostra di abiti d’epoca.
Ricordate quindi di conservare il biglietto e mostrarlo nelle altre biglietterie.
Serate a tema
Suggerisco di combinare la visita con una serata a tema durante la quale viene offerto aperitivo e cena ed è possibile visitare il parco.
Informazioni Utili
- La passeggiata dura circa un’ora e non vi sono problemi ad accedere con un passeggino.
- All’esterno non presente un vero e proprio parcheggio. E’ necessario posteggiare lungo la stradina o addirittura lungo la strada principale e raggiungere il giardino a piedi.
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signora… dire che questo luogo non le garba molto non è carina come cosa… soprattutto per il sign. Bentivegna che ha usato i suoi semi per dar vita a tutto… basta. si vede che non ne capisce proprio niente.
Buongiorno Lucrezia, essendo questo un blog personale ho espresso il mio giudizio in merito a ciò che ho visto.
In primo luogo ho raccontato in modo oggettivo di cosa si tratta, dopodichè ho parlato in prima persona della mia esperienza.
Tra l’altro ,probabilmente non ha letto tutto accuratamente, perchè il mio giudizio non è poi così negativo.
E per la prossima volta, le chiederei di evitare gli insulti, grazie!